La lotta al crimine organizzato, agli insediamenti mafiosi e al lugubre contesto che fa da sfondo agli ambienti criminogeni di Foggia e della Capitanata continua a segnare tappe importanti, come le risultanze del processo “Decima Azione” - conclusosi innanzi il Tribunale di Bari con le condanne a 25 soggetti, a vario titolo imputati - dimostrano. Questo significa che la nostra comunità è sulla strada giusta per ricostruire quel tessuto di legalità necessario per tornare a crescere.
Così Confindustria Foggia commenta il verdetto giudiziario emesso con le prime condanne da parte del Gup Giovanni Anglana del Tribunale di Bari.
“Confindustria Foggia e Confindustria Puglia, costituendosi parti civili, hanno inteso rimarcare come l’argine della legalità resti sempre un punto fermo, un concetto non negoziabile verso chiunque pensi di imporre il clima del terrore e della paura ponendo sotto schiaffo il nostro tessuto sociale - continua la nota di Confindustria - che ha bisogno di progredire e ritrovare la sua autentica trama, come Sergio Fontana, Presidente di Confindustria ha più volte auspicato per la Capitanata”.
“Non da ora Confindustria Foggia - dichiara il Presidente Onorario ing.Eliseo Zanasi - è impegnata a fronteggiare il fenomeno che si è insediato in questa terra, ponendo a repentaglio la collettività e la stessa libertà individuale delle persone. Già da un anno è attivo un Osservatorio istituito su input del prefetto dott. Grassi cui rinnovo il nostro ringraziamento per la grande attenzione che pone su aspetti delicatissimi della nostra città e della nostra provincia”.
“Ma adesso più che mai - dice Zanasi - è importante impegnarci tutti per creare e dare lavoro, come non più tardi di qualche giorno fa ha ricordato il Procuratore Capo della Repubblica Vaccaro richiamando i nostri doveri”.
“Lo Stato c’è, risponde con fermezza alla domanda di legalità perché il primo presidio di una comunità è quello della legge - aggiunge il dottor Massimo Lucianetti, già magistrato di lungo corso, chiamato a presiedere l’Osservatorio che gli imprenditori di Capitanata hanno voluto per accompagnare le azioni di contrasto alla criminalità sotto ogni forma”.
“Il lavoro della Dia, del Procuratore Capo della Repubblica, del Prefetto, delle forze dell’Ordine è encomiabile - dice Lucianetti - ma nessuno può considerarsi estraneo in questa triste guerra che potrà ritenersi conclusa solo quando tutti insieme avremo scritto la parola fine”.